Di una cosa non potremo mai essere accusati, ovvero di mancanza di
pazienza! Ne abbiamo da vendere, anche di fronte alla ennesima
iniziativa dei politici nazionalisti del Pdl, Alessandro Urzi’e
Michela Biancofiore che cercano di criminalizzare lo slogan ‚Ein
Tirol‘, sostenendo che e‘ una manifestazione anti-italiana e facendo
anche una interrogazione parlamentare! Ma fino a quando abuseranno
questi signori della nostra pazienza?
Questi i fatti:
domenica scorsa abbiamo realizzato delle scritte sui monti in
occasione della festivita‘ del Sacro Cuore, una tradizione
antichissima del Tirolo, una cosa popolare che ci unisce per l’amor di
patria. Con quelle scritte fatte con il fuoco noi abbiamo espresso
un sentimento, come facevano i nostri nonni e nel contempo abbiamo
voluto ricordare che il Tirolo e‘ la nostra terra, la nostra cultura e
mentalita‘. Senza escludere nessuno abbiamo voluto ricordare che il
Tirolo e‘ una unita‘ indissolubile, prima di tutto dell’anima e del
cuore, e‘ la nostra Heimat! Noi vogliamo vivere, lavorare e convivere
in pace con i concittadini italiani, e sottolineamo concittadini, ma
tutti devono sapere che noi siamo e vogliamo rimanere tirolesi,
soprattutto come minoranza in uno Stato di cui facciamo parte anche se
nessuno ci ha mai chiesto se lo vogliamo o no. Certo sappiamo che
della espressione ‚Ein Tirol‘ si sono servite anche persone che si
sono macchiate di attentati, fanatici estremisti la cui azione noi
condanniamo nella maniera piu‘ assoluta. Senza pero‘ dimenticare che
tra quei pazzi che hanno portato terrore in questa terra ci sono
notizie di infiltrazioni dei servizi segreti italiani….
Ma voi oggi
dite che ‚Ein Tirol‘
e‘ una parola pericolosa e che e‘ contro il popolo italiano! E invece
noi crediamo che dietro questa sciocchezza si nascondano le divisioni
interne al Pdl e ci sia il tentativo di nascondere le difficolta‘ che
sono manifeste in questo schieramento con due frazioni che litigano
tra loro. Il campo dei nazionalisti italiani e‘ pieno di persone che
buttano benzina sul fuoco, che inneggiano a Ettore Tolomei, che
disprezzava la cultura della nostra terra e del nostro popolo. Ci sono
politici ex An che ancora parlano del Sudtirolo come terra di
conquista (e‘ accaduto in un recente convegno all’hotel Alpi!). Per
decenni abbiamo subito la tracotanza e le ingiurie di nazionalisti che
ci odiano, che ancora celebrano una vittoria nella prima guerra
mondiale che costo‘ alla nostra terra lutti infiniti e altrettanti ne
costo‘ a miglia di poveri soldati italiani mandati quassu‘ come
conquistatori e tornati avvolti nelle bandiere! Con i vostri simboli
(le scritte sul monumeto della Vittotoria e il bassorilievo di piazza
Trubunale) voi continuate a celebrare il desiderio di opprimere, altro
che pacifica convivenza! Il nostro cuore di fuoco e la nostra poesia
alla nostra patria, perche‘ tale e‘ ‚Ein Tirol‘, non sono la risposta
alla vostra superbia e cattiveria ma una preghiera dell’anima, in cui
un intero popolo si riconosce, senza odio verso il popolo Italiano!
Thomas Winnischhofer, Ora
Martin Huber, Bressanone