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Offener Brief an Minister Raffaele Fitto

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Egregio signor Ministro Raffaele Fitto,

Ho letto nella stampa del 23 luglio u.s. le Sue esternazioni rispetto a certa segnaletica in lingua tedesca nella Provincia Autonoma di Bolzano.- Mi sembra di ravvisare una contiguità con gli orientamenti attuati ai tempi del Regime da Ettore Tolomei, che ora sarebbero tuttavia impugnabili di fronte alle competenti Corti Europee. L’attenzione della cultura e dell’opinione pubblica al problema non mancherà, secondo la mia impressione. Interessante è, intanto, l’intervento su “La Repubblica” del 25 luglio u.s., pag. 24, in cui si sconfessa certa miopia burocratica.

Le scritte contestate si riferiscono a particolari, tipiche, irripetibili situazioni topografiche e connotano sentieri, fonti, antichi masi, situazioni stabilite da norme spesso consolidate fin dal IV secolo d.C.- Una loro traduzione sarebbe impossibile senza sfiorare il ridicolo.

Locali italiani in Austria e in Germania espongono insegne con espressioni intraducibili. Facciamo l’esempio di “anema e cozze”, che contiene assonanze inesistenti in altre lingue e quindi ogni traduzione sarebbe un paradosso. Ebbene, a nessuno in quelle Nazioni è venuto in mente di pretenderne la traduzione in tedesco!- Ma quella comprensione sarebbe un comportamento da “barbari”, incomprensibile e inattuabile da civili complessi di superiorità.
Le comunità cinesi in talune città italiane espongono intanto le loro indicazioni monolingui con vistosi ideogrammi. Gli intraprendenti politici non provano nemmeno ad opporsi. Nel caso dei silenziosi ma tenaci montanari, conservatori di un paesaggio unico nel suo genere, il caso è diverso, si ritiene. Chissà mai quali pericoli possano essere insiti in una toponomastica autentica e non addomesticata!

Vede, signor Ministro, da esperto insegnante tutelato da un’immunità anagrafica posso rispettosamente assicurare che l’attaccamento alle tradizioni non significa propriamente ostilità verso qualcuno o qualcosa. Gli effetti del nazionalismo invece sì!-  Nel frattempo a pensar male si commette peccato, ma si indovina, come è stato autorevolmente sostenuto.

Lei comprensibilmente non mi risponderà. Il Pontefice e la Cancelliera Angela Merkel riscontrano la posta in circa un mese. Ma ciò corrisponderebbe a un modello da “barbari” di scolastica memoria, gravati per di più dalla convinzione che ognuno abbia la propria lingua e non sia il caso di decaffeinare quella altrui. Siffatta mentalità montanara non potrebbe essere, secondo alcuni,  ravvisabile in più elevati orientamenti centralistici.

I migliori saluti.

Prof.  Nerio  de  Carlo

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