L’85° Raduno degli Alpini svoltosi a Bolzano dall’11 al 13 maggio 2012 mi spinge ad una considerazione un po‘ triste perchè, onestamente, non vedo cosa ci sia da giubilare, sventolare bandiere (tricolori), medaglieri e labari. Fermiamoci un momento a ripensare i fatti della storia (quelli cruenti) che hanno visto protagonisti i reggimenti alpini.
Migliaia di giovani mandati a morire per supportare l’indegno tradimento di Casa Savoia/governo Italiano verso l’Austria-Ungheria e Germania, con cui il regno d’italia aveva sottoscritto la Triplice Alleanza. Tradimento finalizzato alla annessione del Trentino e del Sudtirolo più altri territori, con la guerra del 1915-1918. Annessioni effettuate senza sentire il parere degli abitanti di quelle terre.
Altre migliaia di giovani (alpini) mandati a morire nelle guerre di aggressione coloniali e durante la seconda guerra mondiale per soddisfare le ambizioni imperialiste ed "imperiali" del regime fascista.
Questo raduno organizzato a Bozen, capitale del Sudtirolo, oltre che rappresentare una assoluta mancanza di tatto, visto che si è svolto in casa di chi ha subito l’aggressione e l’occupazione italiana credo possa essere così sintetizzato: "raduno di vittime forse poco consapevoli: gli alpini, in casa di altre vittime sicuramente consapevoli: i Sudtirolesi".
Cordiali saluti
Rodolfo Piva Milano (Lombardia)