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Südtiroler Heimatbund: 50° anniversario della tragedia del Passo di Cima Vallona – La ricostruzione degli eventi di allora sarebbe più che necessaria

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Südtiroler Heimatbund: 50° anniversario della tragedia del Passo di Cima Vallona – La ricostruzione degli eventi di allora sarebbe più che necessaria

Il prossimo 25 giugno sarà il 50° anniversario dell‘ „evento“ successo sul Passo di Cima Vallona nella zona di confine tra il Tirolo dell’Est e la provincia di Belluno, il quale ha costato la vita a 4 membri delle Forze armate italiane. Per decenni la colpa di tale tragedia veniva gettata addosso ai combattenti per la libertà del Sudtirolo e risp. al BAS (Comitato per la liberazione del Sudtirolo). L’Italia voleva persino impedire con un veto la possibile adesione dell’Austria alla CEE, motivando tale veto con il “sostegno dato ai terroristi”, e anche i rapporti diplomatici tra i due paesi erano tutt’altro che felici, dice il presidente dell’SHB, Roland Lang.

Grazie al lavoro svolto dallo storico militare Mag. Dr. Hubert Speckner abbiamo ottenuto delle cognizioni più precise su quanto cinquant’anni fa in quella domenica era successo o non successo. Attraverso un lavoro meticoloso svolto negli archivi, egli nella sua monografia ha portato alla luce un sacco di cose interessanti sull’evento in oggetto. A tale fine Speckner ha frugato negli atti austriaci e li ha utilizzati.

Purtroppo l’Italia non è disposta ad aprire completamente i propri archivi alla ricerca. È facile dare resoconti unilaterali e gettare la colpa addosso agli altri, dice l’SHB.

Di che cosa ha paura l’Italia ufficiale? Di doversi scusare con i sudtirolesi? Di dover reinterpretare didatticamente e di conseguenza revisionare la propria storiografia apparentemente così “gloriosa”, visto che i nodi sono venuti al pettine?

Ma anche se l’Italia non avesse il coraggio di aprire i propri archivi, essa dovrebbe almeno smetterla con la persecuzione dei coinvolti di allora. Sarebbe più che solo un atto diplomatico effettuato nello spirito europeo, quello di graziare tutti i combattenti per la libertà ancora viventi, i quali devono trascorrere la propria vecchiaia nell’esilio. Potranno tornare in patria soltanto come morti?

Anche la Giunta provinciale di Bolzano intorno al Presidente Kompatscher dovrebbe attivarsi, ma in base al proprio atteggiamento poco sensibile agli interessi tirolesi, non c’è da aspettarsi niente in merito alla riabilitazione ed al completo ripristino dei diritti fondamentali umani.

Ciò si deve dire con tutta la chiarezza. Far luce sui fatti del Passo di Cima Vallona sarebbe anche una buona occasione e una chiave per la ricostruzione della storia. E ciò sarebbe più che necessario, conclude Lang.

Il libro e` in vendita anche in lingua italiana!

Roland Lang
Obmann del Südtiroler Heimatbund

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